
CORO KOINONÌA
Coro Koinonìa
È il coro della parrocchia Beata Vergine delle Grazie.
Tutti sono invitati a partecipare.
Non sono richiesti particolari requisiti.
Si propone un percorso spirituale cantato: la voce è lo strumento di ricerca, si canta rivolgendosi all'introspezione, alla spiritualità, alla preghiera con particolare attenzione all'intonazione e all'emissione vocale.
Il repertorio è per lo più incentrato sui brani della messa domenicale. Ci si esercita attraverso l’esecuzione di brani polifonici anche profani.
Il coro si è costituito nel 2012 per commemorare Marisa Di Campo, corista fedele. Il nome Koinonìa richiama al contesto della comunità, sia come servizio verso la parrocchia, sia come disposizione verso l’altro. È, infatti, indispensabile affinare le capacità di ascolto e di attenzione per progredire nel percorso personale di scoperta interiore e di affinamento tecnico.
Ognuno partecipa in base ai propri tempi ed alle proprie possibilità. Punto di forza del gruppo è l’accoglienza, il piacere di stare assieme ed il saper riconoscere negli altri una risorsa.
Cosa facciamo
Le prove di coro
Si svolgono una sera a settimana nell'oratorio parrocchiale.
Viviamo il canto con gioia, accoglienza, condivisione.
Gli incontri sono occasioni di ricerca spirituale e musicale, in cui i cardini principali sono ascolto, intonazione, sguardo interiore, miglioramento tecnico, percorso individuale e sintonia con gli altri.
Abbiamo fissato alcune regole e durante le prove si cerca di:
Ascoltare.
Cantare e ascoltare.
Ascoltare e ringraziare.
Conoscere la propria voce.
Cantare uniformando il suono a quello degli altri.
Mantenere l’intonazione.
Intonarsi con l’accompagnamento.
Cantare la propria melodia, ascoltando le altre voci.
Seguire il gesto.
Guidare e cantare con l’assemblea.
Chi stona fa più fatica.
Trovare le note, la corretta emissione, il modo migliore di realizzare un brano sono obiettivi di tutti e quindi:
NON si critica e NON si brontola, ma soprattutto NON si giudica.
Quando si canta NON si parla.
Quando si ascolta NON si parla.
Quando si sbaglia NON ci si ferma, NON si parla e NON si commenta.
Quando c’è una difficoltà NON ci si lamenta, NON ci si arrende, ci si chiede come fare meglio e si prova assieme.
Gli altri sono sempre una risorsa.
La musica in genere è un’attività profonda e spirituale. Ogni musica aiuta l’uomo a diventare più uomo.
…Con la musica si comunica in modo più vero e profondo; tutti sappiamo che quando gesti, parole, silenzi vogliono trovare una capacità espressiva più intensa, esigono la musica. Non che le parole cambino, ma col canto acquistano una risonanza non solo acustica, ma spirituale. Perché l’organo principe della musica non sono le corde vocali, ma il cuore… e solo la musica esprime in profondità tutte le parole; le parole dette senza musica non possono dire tutto il contenuto che hanno dentro.
Ciò vale anche per la Parola di Dio, quando viene celebrata, pregata e vissuta…
I primi cristiani “ogni giorno, tutti insieme, frequentavano il tempio, lodando Dio e godendo la simpatia di tutto il popolo” (Atti, 2,46). Ogni giorno, tutti insieme: il canto da sempre è stato espressione di comunità.
Si può parlare in modi diversi, ma insieme si canta lo stesso canto. Lodando Dio: la lode ha bisogno del canto e Dio ha bisogno del canto. Il canto sacro è segno della supplica, della lode, della meditazione, dell’amore. Non cantare per cantare, non un freddo fatto tecnico, ma un’esperienza – quella del canto - che racchiude tutte le diverse espressioni dell’uomo e del suo essere.
Il canto e la musica esprimono la comunità, favoriscono la fusione, danno fervore alla preghiera.
da Pregare cantando di don Antonio Parisi